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Novembre 2004 - Government to Business

L'e-government per le imprese


Come si muove la pubblica amministrazione su Internet a favore delle imprese? I servizi sono ormai numerosi e il cosiddetto Government to Business può rappresentare un'importante opportunità per l'imprenditoria italiana.


Nel variegato mondo di sigle con cui si indicano spesso le relazioni tra due soggetti in Rete esiste anche il cosiddetto G2B, ovvero il Government to Business, un ambito che vede strette connessioni tra Pubblica Amministrazione e mondo delle Imprese e riassume tutte quelle interazioni che riguardano per esempio aspetti fiscali, economici, legislativi, ambientali che toccano da vicino le attività produttive. Nell'evoluzione recente dell'e-government italiano, sospinto dal Piano d'Azione Nazionale e dai finanziamenti derivanti dagli introiti delle licenze Umts, anche le imprese sono state coinvolte nel processo di innovazione e il G2B ha visto una forte accelerazione in avanti.

Gli Sportelli Unici (e virtuali) per le Attività Produttive

Sia a livello centrale, in particolare per quanto riguarda i servizi tributari, sia a livello locale, nel supporto allo sviluppo delle imprese, negli ultimi due anni si sono registrati cambiamenti. Dopo le Camere di Commercio, anche molti Sportelli Unici per le Attività Produttive, per esempio, hanno iniziato a mettere online i propri servizi. Il caso più recente riguarda "Cadi nella Rete", portale sviluppato dal Comune di Carrara, che permette il rilascio di 60 tipologie diverse di autorizzazioni di tipo sanitario, commerciale, ambientale, edilizio, artigianale, di servizi. Qui si possono pagare online (con smart card o carte di credito) anche i servizi per le imprese o quelli generici, le sanzioni, i diritti e le spese di istruttoria che spettano a enti terzi. Inoltre, "Cadi Nella Rete" permette lo svolgimento di pratiche online a cui si può apporre anche la firma digitale. Questo è un esempio tipico, ma come per il Suap di Carrara, molti altre iniziative riguardano il territorio italiano.

L'indagine di Cnipa

Un recente studio del Centro Nazionale per l'Informatica nella PA (Cnipa) ha messo in luce alcuni dati relativi al G2B. Una sintesi: al 30 giugno 2004 i servizi online disponibili per cittadini e imprese a livello centrale erano 193, diciassette in più rispetto alla fine del 2003. Si tratta degli obiettivi prioritari, individuati dall'Obiettivo 1 di legislatura fissati dal Governo nel 2002. La maggior parte dei progetti riguarda le risorse economiche e finanziarie (23%) e la sicurezza sociale (28%), mentre scarseggiano iniziative per il mercato del lavoro (1%) e per la Giustizia (3%). Alcuni esempi: in sei mesi tramite Entratel sono stati effettuati 233.000 pagamenti delle imposte di registro, mentre le dichiarazioni dei redditi trasmessi dalle imprese per via telematica hanno raggiunto quota 23.000. Il numero delle visure ipotecarie è salito a 8,9 milioni tra gennaio e giugno 2004, contro i 9,1 milioni dell'intero anno precedente. Aumenta cioè la fruizione diretta da parte di cittadini e imprese. Gli utenti abilitati al servizio Entratel, per esempio, sono oggi 143.000 (+8% sul 2002), mentre quelli abilitati a Fisconline sono 593.000 (+37%).

Interazione, multicanalità, carte digitali

Sempre secondo Cnipa anche l'aspetto più propriamente interattivo tra imprese e Pubblica Amministrazione online sta migliorando. Il numero di transazioni online (224 milioni) è più che raddoppiato rispetto al 2002, con punte di particolare rilievo per l'Unico on-line (+43%), per i pagamenti del modello F24 (+253%) e i contratti d'affitto registrati via web (+160%).
Quasi un ufficio su tre della PA permette l'accesso online alle pratiche, anche se pochi forniscono anche informazioni sullo stato di lavorazione (per esempio, l'Inps sulle domande di pensione per i patronati, il Consiglio di Stato sui ricorsi). Tutte le amministrazioni, comunque, dispongono di almeno un sito Internet. Quelle centrali gestiscono spesso un numero molto elevato di sottodomini o siti indipendenti: per esempio 200 gli Affari esteri e 166 i Beni culturali. Nell'ultimo anno, alle tradizionali modalità di accesso si sono affiancati anche nuovi canali legati essenzialmente all'uso del telefono cellulare come terminale di accesso. Un dato finale: al 31 dicembre 2003 i dispostivi di firme digitali, per siglare documenti via Internet, erano circa 1,1 milioni, mentre la diffusione di 3,3 milioni di Carte di identità elettroniche (Cie) e 4,7 milioni di Carte nazionale dei servizi ha dato impulso al G2B durante tutto il 2004 e all'interazione tra cittadini e Pubblica amministrazione online.
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